Il designer Giovanni Tomasini di Studio7B alla LABA Libera Accademia di Belle Arti di Brescia per un ciclo di lezioni formative sulla stampa 3D
Quanto è importante la stampa 3D nel design? Senza alcun’ombra di dubbio possiamo affermare che la 3d printing gioca oggi un ruolo determinante, soprattutto nella frase di prototipazione, sia per valutare l’impatto estetico dei modelli, sia nelle prove di usabilità ed ergonomia dei prototipi funzionali; nell’immediato futuro avrà senz’altro sempre più importanza anche nella produzione in serie.
Studio7B è uno studio di comunicazione di Brescia, che ha al suo interno un reparto dedicato all’Industrial Design ed al Product Design, il cui responsabile è il designer bresciano Giovanni Tomasini. Da Gennaio 2017 Tomasini è anche entrato a far parte del Direttivo dell’associazione “Brescia FabLab” una realtà facente parte di una rete Mondiale, dedita alla ricerca, sviluppo e condivisione di nuove tecnologie, prima su tutte la stampa in tre dimensioni.
Per l’anno accademico 2016/2017 il docente Stefano Pasotti, curatore del corso di “Tecnologie dei Materiali” presso la LABA, Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, ha chiesto al designer Giovanni Tomasini, esperto di Stampa 3D, di tenere alcune lezioni dedicate a questa disciplina, agli studenti delle classi terze, del corso di Design.
E’ quindi iniziato un ciclo di incontri nei quali Tomasini ha introdotto ai futuri designer, i concetti di Makerspace e FabLab e descritto le principali tecnologie di stampa 3D, valutandone caso per caso, pregi e limiti, materiali e relativi costi. Oltre a questo, è stata trattata anche la storia ed evoluzione della 3D printing, tecnologia che ha dato il via a numerose startup; concludendo con tutte le nozioni tecniche necessarie per la corretta realizzazione dei files 3D e la successiva buona riuscita dei pezzi stampati in tre dimensioni.
La prototipazione di oggetti di design, tramite modelli realizzati a mano, costruiti perciò in maniera abbastanza artigianale, rappresenta la metodologia classica, utilizzata fin dagli albori; è tutt’oggi una preziosa risorsa per i designer ed il modo più diretto di realizzare un prototipo: direttamente dalla mente ai polpastrelli del creativo. Talvolta, accade però, che anche il migliore dei designer non sia dotato di “michelangiolesche” abilità, si trova quindi di fronte ad un bivio: presentare il suo progetto unicamente tramite immagini bidimensionali oppure rivolgersi ad un modellista professionista, investendo molto tempo e denaro. Quest’ultima soluzione comporta la produzione di un singolo modello, che una volta realizzato mostra tutte le sue criticità e richiederebbe ulteriori modifiche…perciò ulteriore tempo e denaro.
Un’abilità che i designer del XX secolo padroneggiano invece senza difficoltà, è la modellazione tridimensionale; cioè la costruzione digitale ed in tre dimensioni di oggetti e componenti, tramite l’utilizzo di computer e software dedicati.
Dalla modellazione 3D si può passare in modo abbastanza diretto ed istantaneo alla stampa 3D, con numerosi vantaggi, in termini creativi, tecnici, economici, oltre che una riduzione drastica delle tempistiche di realizzazione.
Un designer che utilizza la 3D printing come risorsa, può realizzare prototipi con il completo controllo della forma, degli spessori e sapere addirittura l’esatta entità del volume dell’oggetto, quindi del materiale che verrà impiegato e del relativo peso. Anche il più “maldestro” designer, con una stampante 3d, può quindi ottenere diversi prototipi di studio, sperimentando svariati materiali e colori, fino ad arrivare ad ottenere sofisticati prototipi estetico-funzionali, in tutto e per tutto allineabili al prodotto finito; questo con un notevole risparmio di tempo e denaro rispetto alla classica prototipazione “modellistica”.
Non è da sottovalutare il fatto che la stampa 3D ricalchi moltissimi dei canoni dell’industria 4.0, che rappresenta tutto ciò che verrà richiesto ai designer nell’immediato futuro.
Abbiamo parlato di stampa 3D legata ai prototipi di design, sebbene questa sia sempre più utilizzata anche per la produzione in serie di oggetti finiti e componenti, benchè in modo ancora poco diffuso se paragonato alle tecnologie classiche. Impossibile non citare le lampade Affilia del designer italiano Alessandro Zambelli, prodotto industriale con un’importante componente realizzata tramite 3D printing, sul mercato dal 2014; diverse sono inoltre le case produttrici di moto che montano di serie componenti ottenuti tramite la stampa 3D. La gamma di materiali stampabili in 3D si sta ampliando in maniera esponenziale, è senz’altro questo uno dei fattori chiave che sta avvicinando la 3d printing technology alla produzione di massa.
Dal titanio alla ceramica, fino al vetro, materie prime poco docili, oggi “domate” dalle moderne stampanti, che ci permettono di plasmarle liberamente e facilmente secondo il nostro volere.